9 lug 2012

FRANCHINCENSO O OLIBANO


fonte immagine:  http://it.wikipedia.org/wiki/Franchincenso
Il franchincenso è una resina aromatica ricavata da alcune specie del genere Boswellia (es. Boswellia thurifera, B. sacra, Boswellia frereana, Boswellia bhaw-dajiana). Viene utilizzato nell'incenso e nei profumi.

Il franchincenso (il cui nome fa riferimento alla sua preminenza come "vero" o "franco" incenso) è noto anche come olibano, termine che deriva dall'arabo al-lubán ("il latte"), un riferimento alla sostanza lattiginosa estratta dall'albero. Alcuni testi specificano che l'olibano si estrae dalla Boswellia serrata e presenta un caratteristico profumo agrumato che contrasta con la parte calda del legno. Sono disponibili diversi tipi di franchincenso a seconda della specie di pianta e dell'epoca di raccolta.

Sin dall'antichità quest'alberello da cui si ricava una resina bianca come il latte che indurendosi acquista il caratteristico colore ambrato, ha goduto di una particolare fama ed era oggetto di fiorente commercio; era infatti considerato prezioso quanto l'oro.
Gli antichi Egizi erano grandi consumatori d'incenso che importavano dalle terre d'oriente dove si produceva questa resina e l'utilizzavano in diversi modi sia nei rituali religiosi che nelle pratiche mediche e bellettarie; famosa la polvere nera detta Kohl, usata per il trucco degli occhi. Nell'antico Egitto veniva anche usato per preparare maschere e cosmetici per ringiovanire la pelle e prevenire le rughe. Si narra che l'imperatore romano Nerone abbia bruciato un quantitativo di franchincenso pari al fabbisogno di un anno della città di Roma, in occasione dei funerale della moglie Poppea.

La città perduta di Ubar (Wabar), talvolta identificata con Iram delle Colonne (Iram Dhāt al-‘Imād), nell'odierno Oman, si ritiene sia stata un centro del commercio del franchincenso lungo la recentemente riscoperta "via dell'incenso". Ubar venne riscoperta agli inizi degli anni novanta e vi si stanno attualmente effettuando scavi archeologici.

L'olio essenziale si presenta come un liquido di colore giallo tendente al verdastro e possiede un aroma caldo, dolce e balsamico con una nota di limone. E' una nota di base. Il suo profumo unisce la materia grezza col mondo più sottile.
Calma i sentimenti tormentati e stimola l’attività mentale.
Il suo profumo è indicato per la meditazione.
È il purificatore per eccellenza, legato agli Elementi: Fuoco e Aria.
Da sempre, la proprietà nobile di quest'olio è quella d'indurre un senso di rilassamento e rallentare il ritmo respiratorio, tuttavia, studi scientifici hanno posto rilievo anche alle sue qualità espettoranti e fluidificanti il catarro (anche cronico). È efficace anche in caso di reumatismi e dolori articolari.

Ambiente: alcune gocce d'olio essenziale d'incenso versate nell'acqua della lampada aromatica sono l'ideale per favorire il rilassamento e promuovere uno stato di tranquillità, anche mentale. Lo stesso uso può essere fatto quando s'intenda praticare la meditazione o la preghiera. Al contempo si otterrà l'effetto di purificare l'aria.

Alimentazione: l'essenza d'incenso non è utilizzabile in cucina quale ingrediente, tuttavia, la resina indurita può essere usata per la decorazione di alcuni piatti particolari quali quelli esotici od orientali.

Bellezza: potete effettuare dei bagni aromatici particolarmente benefici per la corpo (la pelle in particolare) e la mente. Preparate una miscela con un bicchiere di latte intero, un cucchiaio di miele in cui avrete miscelato 5 gocce d'essenza d'incenso (a piacere potete aggiungere anche 2 gocce d'essenza di sandalo e 2 di rosa). Mescolate il tutto e versatelo nell'acqua calda della vasca appena prima di immergervi.

Salute: le proprietà espettoranti possono essere sfruttate in caso di raffreddore o bronchite. In questi casi si possono praticare dei suffumigi con 2 gocce d'essenza d'incenso e 2 d'issopo (per la bronchite) o 2 di pino silvestre e/o eucalipto (raffreddore). Due volte al giorno.

Aromaterapia: l'olio essenziale d'incenso, come già accennato, favorisce il rilassamento e predispone alla meditazione. Potete utilizzarlo anche per fare delle inalazioni a secco versando una goccia d'essenza direttamente su di un fazzoletto per poi 'annusare' all'occorrenza.


Suffumigi:
in una bacinella di acqua bollente mettete 8 gocce di olio essenziale di Incenso. Coprite il capo con un asciugamano, inspirate per due o tre minuti, interrompete per un paio di minuti e ricominciate a inspirare finché non terminerà il vapore sprigionato dall'acqua calda.

Olio per la tosse:
in 50 ml di olio di Mandorle dolci mettete 20 gocce di olio essenziale di Incenso. Con questa miscela massaggiate il petto, due volte al giorno, in caso di tosse con catarro.

Crema per pelle stanca:
in 50 ml di crema idratante mettete 30 gocce di olio essenziale di Incenso, mescolate bene fino a far completamente amalgamare le due componenti. Usate questa crema dopo aver pulito con cura la pelle.

Maschera antirughe:
mescolate 2 cucchiai di yogurt con 5 gocce di olio essenziale di Incenso e 1 cucchiaio di farina di avena. Stendete il composto sul viso e sul collo. Tenetelo per una ventina di minuti e toglietelo usando acqua tiepida.

Cistite e leucorrea:
in 300 ml di acqua, bollita e fatta raffreddare, mettete 8 gocce di olio essenziale di Incenso. Usate quest'acqua per fare un'irrigazione quotidiana, finché non sarà scomparso il disturbo.

Ansia:
mettete alcune gocce di olio essenziale di Incenso nell'apposito bruciatore per essenze e fatelo bruciare nella camera da letto. Diluite, poi, alcune gocce dello stesso olio essenziale in 2 cucchiaini di olio di Mandorle dolci e massaggiate con delicatezza fronte e tempie.

Io sto usando con grande soddisfazione anche L'idrolato di Franchincenso di Aromazone 
(www.aroma-zone.com/aroma/fiche_hydrolat_Encens.asp)
lo uso puro sul viso o in aggiunta al tonico. Ma uso anche la resina pura bruciata su carboncino per la meditazione, il rilassamento e la ritualistica e l'olio essenziale che spesso mi piace abbinare alla mirra.

Avvertenze: Per l'olio essenziale di incenso pare non si conoscano controindicazioni alcuni esperti, tuttavia, ne sconsigliano l'uso orale. Come per tutti gli oli essenziali, va utilizzato con cautela.


BRUCIARE LA RESINA PURA

fonte immagine:  http://www.amando.it/casa-cucina/vivere-la-casa/incenso.html 
Per chi usa normalmente gli incensi in grani può sembrare scontato come bruciarli ma per la maggior parte delle persone non lo è affatto. Basti pensare che la maggior parte della gente associa gli incensi ai bastoncini o ai coni e che raramente ha sentito anche solo parlare di altri tipi di incensi.
Non deve stupire quindi se chi si avvicina per la prima volta all'uso degli incensi, che chiameremo "tradizionali", non abbia alcuna nozione su come bruciarli.

CARBONCINI


Carboncini autocomburenti: questo è il metodo più comune e più diffuso per bruciare gli incensi tradizionali. Ha il grande pregio di essere facile da usare e di andare bene con tutti gli incensi, che siano piante, resine o altro, grazie alla temperatura elevata che raggiungono. Hanno l'unico difetto di necessitare di un supporto adeguato per essere usati. Si tratta di cialde di carbone autocomburenti, cioè che una volta accese bruciano da sole, ottenute da una miscela di carbone vegetale salnitro e zolfo, che si possono acquistare in qualunque erboristeria o negozio specializzato. A onor del vero ve ne sono di vari tipi, principalmente se ne trovano di 2 dimensioni, una più grande e una più piccola, e di due tipologie, a combustione lenta o veloce. Sulle dimensioni non c'è molto da dire, varia il diametro del carboncino e basta; sul tipo invece vale la pena spendere qualche parola.

1.1 Combustione veloce: queste cialde sono più sottili e meno bombate, dei veri e propri dischetti di carbone con uno spessore di circa mezzo centimetro, si accendono molto rapidamente e durano in media 20/25 minuti. Poichè l'accensione veloce è ottenuta grazie ad una proporzione maggiore di zolfo e salnitro, al momento dell'accensione si svilupperà una notevole quantità di fumo! E' consigliabile accenderli vicino ad una finestra aperta o all'aperto.

1.2 Combustione lenta: le cialde sono più spesse rispetto a quelle a combustine veloce, circa 1 centimetro di spessore. Si accendono lentamente e non sprigionano tanto fumo quanto gli altri; in media un carboncino dura dai 45 ai 60 minuti.


ATTENZIONE: dal momento che il carboncino sviluppa una temperatura molto elevata NON va assolutamente messo su supporti che si possano danneggiare, in special modo VANNO EVITATI: Posaceneri di vetro, di plastica o di metallo se sottili(oltre a diventare incandescenti bruceranno quello su cui sono appoggiati)!
Si possono usare tutti quei supporti che non si danneggiano con il calore come: posaceneri in pietra, incensieri, brucia essenze in pietra (attenzione la Porcellana si può danneggiare con il calore!).

Il supporto migliore per utilizzare il carboncino è un turibolo apposito. I turiboli sono quelli che di solito si vedono usare dai sacerdoti nelle funzioni sacre; anticamente vi venivano posti all'interno dei tizzoni di carbone ardente sui quali poi venivano messi gli incensi da bruciare. Oggi i turiboli vengono usati con l'ausilio dei carboncini. Proprio per il loro specifico uso ve ne sono di tutte le forme e i tipi e in tutti i materiali. I migliori restano quelli che hanno una buona aereazione, cioè che presentano fori per l'aria anche nella parte inferiore in modo da permettere al carboncino di bruciare regolarmente.

fonte immagine: http://ilcrogiuolo.com/19/lampade-diffusori-incensieri-pietre-e-cristalli/1670/turibolo-da-tavolo-color-argento.html

BUONA FUMIGAZIONE!


Creazione di Dario

FONTE
www.laviadellincenso.it/index.php?m...&id=3&chapter=0
www.lillanatura.com/magentina/oli/incenso.html
www.altrasalute.it/aromaterapia_00001a.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Franchincenso

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

6 commenti:

  1. Ciao Dario e Simona,
    avrei un quesito da sottoporvi. Anni fa al mio compagno un personaggio non ben definito ha detto che se lui prova fastidio all'odore dell'incenso deve fare molta attenzione perchè vuol dire che per lui è potenzialmente una sostanza cancerogena.
    Ora, io nonho trovato alcun argomento in merito e gli ho dato la mia interpretazione, sostenendo anche che l'affermazione fatta non era corretta o quanto meno incompleta.
    Sul fatto che il profumo di incenso possa non piacere non discuto, i gusti sono personali, mentre per quanto riguarda la pericolosità o meno di fumi di incenso credo si debba intendere che se i bastoncini classici e più conosciuti per le fumigazioni casalinghe non sono di ottima qualità, c'è realmente il rischio che si sprigionino particelle pericolose, non però legate all'incenso ma ai collanti e alla base su cui è applicato.
    E' corretta la mia interpretazione?
    Ovviamente io ho regalto i bastoncini di incenso, di sicura qualità, dato che è un profumo che proprio a lui da fastidio, però vorrei poter chiarire questo dubbio ugualmente.
    Grazie
    Bia

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    Risposte
    1. Cara Bianca, sei stata chiarissima e corretta, la resina di per se non è cancerogena e lo steso vale per gli oli essenziali, ma se facciamo bruciare la nostra resina su un carboncino e ovvio che in un ambiente chiuso bene non ci farà. Noi abbiamo un nostro metodo per bruciare gli incensi handmade, non usiamo nessun carboncino, ma mettiamo dentro un bicchiere una tea light (ovviamente deve reggere il suo calore) e sopra il bicchiere una rete metallica, a questo punto inseriremo sopra la nostra resina o miscuglio di resine con piante ed oli essenziali, e vedremo che il calore scioglierà le resine e i nostri miscugli, così facendo avremo un profumo eccezionale ma nessuna fumigazione scura. Anche noi ci concediamo il lusso di comprare degli stick di incensi (parliamo di lusso perché quelli davvero buoni e non cancerogeni costano una fucilata) e le loro fumigazioni sono bianche, proprio perché i collanti per creare lo stick sono naturali, L'incenso ha un profumo molto intenso e quello buono non ha niente a che vedere con quello che viene fumigato nelle chiese, che è a volte un miscuglio di resine scadenti. Da quando facciamo le cose con le nostre mani abbiamo iniziato ad apprezzarlo non solo per le sue proprietà cosmetiche ma anche per il suo mistico profumo. Speriamo di averti chiarito qualche dubbio come sempre grazie
      D&S

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    2. Grazie del chiarimento, allora avevo interpretato giusto. A questo punto, visto anche il sistema da voi utilizzato per le fumigazioni, non vedo l'ora di procurarmi del vero e buon incenso e vedere la reazione del fidanzato :)
      Bia

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    3. E se non ama il suo profumo possiamo consigliarti il benzoino o la mirra hanno un profumo più dolce, a prestissimo e facci sapere le novità
      D&S

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  2. Ciao D&S, ho finalmente sentito il profumo vero dell'incenso e....mi piace!!!
    Ho comprato l'o.e. e ho fatto un "test" con famigliari e amici, ognuno ci sente un profumo diverso, chi il pepe, chi il geranio o il finocchio, addirittura la mandorla amara, ma nessuno indovina che sia incenso...una rivelazione, piace anche al fidanzato, ho risolto il "mistero-problema" del non amare l'incenso, grazie per avermelo fatto scoprire.
    Bia

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    Risposte
    1. Ciao Bia, finalmente scoperto l'arcano mistero e siamo felici che anche la tua metà apprezzi questo meraviglioso olio essenziale...ti aspettiamo per scoprire nuove sperimentazioni a presto. D&S

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